D’Aversa: “Mi scuso per il gesto ma Henry ma mi ha provocato”

Dopo il parapiglia scaturito dall’episodio con il giocatore avversario Thomas Henry, Roberto D’Aversa, ha affrontato la stampa per spiegare la sua versione dei fatti e per scusarsi per quanto accaduto.

In un’intervista a Sky Sport, D’Aversa ha spiegato che il finale concitato della partita è stato caratterizzato da provocazioni, e che il suo intento era solo quello di evitare che i suoi giocatori subissero squalifiche future. Ha ammesso che il gesto non è stato bello da vedere, ma ha sottolineato che la sua intenzione era quella di dividere gli altri giocatori, non di confrontarsi direttamente con Henry.

Quando gli è stato chiesto se ha avuto modo di parlare con Henry dopo la partita, D’Aversa ha affermato di aver salutato subito l’allenatore avversario Marco Baroni e che non ha avuto alcun confronto diretto con il giocatore. Ha spiegato che, con i dirigenti del Verona, si sono parlati e che la questione è stata risolta.

Rispetto alle accuse di un atteggiamento inaccettabile per un allenatore, D’Aversa ha difeso la sua posizione, affermando che non è entrato in campo con l’intenzione di confrontarsi fisicamente con Henry, ma solo di separare i giocatori. Ha ammesso che il gesto è stato brutto da vedere e ha espresso il suo rammarico per l’accaduto.

Infine, quando gli è stato chiesto cosa potrebbe riportare serenità al clima, D’Aversa ha sottolineato l’importanza di imparare dalla sconfitta e migliorare sugli aspetti che hanno portato alla perdita della partita. Ha anche espresso le sue scuse, rivolgendosi principalmente ai dirigenti del Verona e ammettendo che, come allenatore e padre, deve assumersi la responsabilità per il suo comportamento.