Sticchi Damiani: altri investitori in società solo per l’Europa e stadio

Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha recentemente condiviso la visione e le prospettive future del club sottolineando l’importanza della meritocrazia e del talento nel contesto territoriale e le prospettive societarie volte a dare al club un respiro internazionale, durante il forum del Nuovo Quotidiano di Puglia.

Sticchi Damiani ha sottolineato che il successo del Lecce è stato costruito sulla base di una gestione improntata alla meritocrazia e al talento, sia sul campo che al di fuori di esso. Ha evidenziato il ruolo chiave di figure come Pantaleo Corvino, un “fuoriclasse” che unisce talento e passione per il club, insieme ad altri professionisti di eccellenza come l’AD Mencucci e il “giovane decano” Mercadante, il cui impegno silenzioso contribuisce al progresso del progetto-sogno del centro sportivo. Queste persone, ha sottolineato il presidente, sono il segreto del “miracolo” del Lecce, rappresentando una risorsa speciale a tutti i livelli.

Dal punto di vista societario, Sticchi Damiani ha ribadito l’intenzione del club di raggiungere un respiro internazionale. Ha menzionato l’ingresso di un gruppo di imprenditori stranieri alcuni anni fa, guidati da Boris Collardi, e ha evidenziato l’importanza del rapporto con Collardi e Pascal Picci. Attualmente, il Lecce non ha bisogno di un socio medio-piccolo, poiché è in grado di generare risorse attraverso il proprio lavoro. Tuttavia, il presidente ha aperto alla possibilità di accogliere un socio disposto a investire consistentemente, 100 milioni, per obiettivi ambiziosi come la partecipazione all’Europa League o la costruzione di uno stadio nuovo.