Analisi tattica: Kosta Runjaic disegna un’Udinese verticale e compatta, idealmente in 3-4-2-1: Kamara e Zanoli larghi a spingere, Karlstrom e Atta in regia fisica, Ekkelenkamp e Zaniolo tra le linee alle spalle di Davis, poi sostituito da Buksa nell’intervallo. Linee corte, ricerca del lato forte e cross mirati: così nasce il 2-0 con l’inserimento di Davis sul servizio di Atta. Dall’altra parte Eusebio Di Francesco imposta un 4-3-3 di fraseggio: Berisha a impostare, Gallo in proiezione, Morente e Pierotti larghi con Stulic riferimento, quindi i cambi a spezzare il ritmo (Banda e Ndri all’intervallo, poi Camarda e Maleh). Il Lecce sceglie pazienza e catene laterali, alternando corner e soluzioni corte; nel finale prova anche la giocata rapida da palla inattiva per sorprendere la retroguardia friulana.

Momenti chiave: Al 16’ Karlstrom sblocca, freddo sul palo sinistro dopo un inserimento premiato dall’assist a rimorchio. Falcone tiene in vita il Lecce con due parate pesanti su Davis (22’) ed Ekkelenkamp (25’), ma al 37’ Davis raddoppia di testa sull’invito di Atta; il VAR convalida al 39’. Nella ripresa Berisha accende la rimonta con una punizione gioiello all’incrocio (59’), prima del nuovo strappo bianconero: all’89’ Buksa sfrutta l’uscita di Falcone e lo scavalca con un tocco morbido per il 3-1. Nel recupero assedio giallorosso: corner, fraseggi stretti e al 90+6 Ndri inventa il 3-2 col mancino a incrociare nel sette; al 90+7 il fischio finale chiude sulle ultime fiammate ospiti.

Statistiche principali: Tiri totali in perfetto equilibrio all’intervallo (5-5), con ripresa nuovamente bilanciata e una dozzina scarsa per parte sul computo complessivo. Nello specchio maggiore incisività bianconera, sospinta dai tre gol e dalle parate forzate a Falcone (Udinese 6, Lecce 4). Possesso inizialmente bianconero (64-36 al 15’), poi il Lecce alza i giri e riequilibra nella ripresa, soprattutto dopo i cambi. Calci d’angolo: Udinese 4, Lecce 9; cartellini: quattro gialli (Stulic, Davis, Gaspar, Buksa), nessun rosso.

Migliori in campo: Jesper Karlstrom trascina l’Udinese con il gol che apre la strada e un lavoro incessante tra le linee, uomo ovunque nelle due fasi. Keinan Davis firma un 2-0 da centravanti totale, liberando profondità e duelli, mentre Adam Buksa entra e chiude la gara con un colpo da rapinatore d’area. Applausi anche per Arthur Atta, autore dell’assist e sempre pulito nella gestione. Nel Lecce spiccano Medon Berisha, preciso e coraggioso sulla punizione del 2-1, e Konan Ndri, che regala al recupero un gioiello da applausi; Falcone evita un passivo più pesante con interventi d’istinto.

Sintesi finale: L’Udinese vince 3-2 al termine di una gara di grande intensità, dominata a tratti e poi riaperta dalla qualità tecnica del Lecce sulle palle inattive e nel palleggio corto. I bianconeri ritrovano concretezza e punti pesanti, mostrando profondità di rosa e spirito, mentre i giallorossi escono sconfitti ma con segnali confortanti di carattere e gioco. In chiave campionato resta l’idea di due squadre vive: Udinese più cinica, Lecce pericoloso quando alza ritmo e pulizia di passaggio. Tre punti all’Udinese e un finale da batticuore per tutti.