La Lazio batte il Lecce 2-0 al termine di una gara controllata per lunghi tratti, sbloccata da un gran destro di Matteo Guendouzi e messa in cassaforte nel recupero dal colpo di testa di Tijjani Noslin. Biancocelesti più precisi e pericolosi, salentini mai domi ma imprecisi negli ultimi metri.

Primo tempo di chiara marca Lazio. Dopo una volée di Guendouzi ben neutralizzata da Falcone (9’), i padroni di casa salgono di tono: Dia impegna il portiere con un diagonale basso (26’), preludio al vantaggio che arriva al 29’. Basic vede il corridoio giusto e serve Guendouzi: il francese calcia di prima dal limite, potente e rasoterra, palla nell’angolo basso sinistro per l’1-0. Il Lecce fatica a trovare linee di passaggio pulite; la retroguardia laziale contiene senza affanni e l’intervallo arriva sull’1-0.

Ripresa ricca di episodi. Al 50’ Dia sfrutta un errore in uscita della difesa e firma il 2-0, ma il VAR richiama l’arbitro Arena: rete annullata per fallo nell’azione. La Lazio non si scompone e continua a creare: Isaksen chiama due volte Falcone alla risposta (56’-58’), mentre sui piazzati di Zaccagni la difesa giallorossa regge. Tra il 71’ e il 72’ la partita potrebbe chiudersi: Guendouzi centra il palo alla destra di Falcone, un minuto dopo Zaccagni coglie il montante opposto. Il Lecce prova a rientrare: Pierotti calcia alto da buona posizione (65’), Tiago Gabriel trova un Provedel attento dal limite (67’), quindi Banda sbatte sulla barriera su punizione (81’).

Nel finale Sarri rinfresca l’attacco: dentro Noslin per Dia (87’). La mossa è decisiva. Al 90’+5 Falcone disinnesca una prima incornata dell’olandese, ma sull’azione successiva un rimbalzo favorisce ancora Noslin che, stavolta, di testa non perdona: 2-0 e partita in ghiaccio. Ultime emozioni solo per un’offensiva ospite fermata dal guardalinee (90’+8).

Direzione di gara di Alberto Arena con alcuni episodi chiave ben gestiti al monitor: corretta la revisione che cancella il raddoppio di Dia. Ammoniti Guendouzi (79’) e Konan Ndri (82’), diversi cambi in corsa da entrambe le panchine: per la Lazio decisivi gli ingressi di Vecino all’intervallo e di Noslin nel finale; nel Lecce spazio nella ripresa a Banda, Stulic, Pierotti e Kaba.

La sintesi racconta di una Lazio solida e verticale, capace di creare tanto e colpire nei momenti giusti, con un Falcone decisivo nel contenere il passivo e un Provedel puntuale quando chiamato in causa. Migliore in campo Guendouzi: gol pesante, personalità e qualità nelle due fasi. Noslin, da subentrato, mette la firma sul successo con il sigillo che chiude i conti.