Genoa Lecce

La sfida tra Genoa e Lecce al “Luigi Ferraris” si è chiusa con uno 0-0 che racconta molto più di quanto il tabellino lasci intendere. Due squadre attente, organizzate e desiderose di imporre la propria idea di gioco hanno dato vita a una partita intensa, fatta di duelli, fasi alterne e strategie ben precise, ma senza la scintilla decisiva negli ultimi metri.

Primo tempo: Genoa padrone del possesso, Lecce compatto

Il Genoa parte forte, con il 4-2-3-1 di Gilardino che cerca di controllare i ritmi grazie al palleggio basso e agli scambi rapidi di Stanciu e Carboni tra le linee. Al 43’ l’occasione più grande della prima frazione: l’argentino trova il varco giusto e calcia all’angolino, ma Falcone si supera con un intervento plastico.

Il Lecce di Di Francesco, schierato con il consueto 4-3-3, risponde puntando sulla compattezza della mediana e sulle ripartenze veloci. Gallo sfiora il vantaggio al 37’ con un destro dal limite che esce di poco, mentre Banda e Camarda cercano di dare profondità sfruttando la velocità sugli esterni.

Secondo tempo: cambi e ritmo, ma manca la precisione

Nella ripresa le due panchine diventano protagoniste. Gilardino inserisce Messias, Thorsby e Vitinha per dare qualità e freschezza, ma la difesa giallorossa resta attenta e concede pochissimo. Di Francesco risponde con Ndri, Sottil e Kaba, rinforzando la mediana e mantenendo un assetto solido.

Il Genoa insiste, collezionando corner e punizioni, ma manca sempre la stoccata decisiva: Stanciu sfiora il palo su calcio piazzato all’83’, mentre Colombo, ben controllato da Gaspar e Gabriel, non trova mai lo spazio giusto. Lecce invece prova a respirare con qualche sortita, ma senza mai arrivare davvero a impensierire Leali.

I numeri che raccontano il match

Il dato del possesso palla (58% a favore del Genoa) testimonia la supremazia territoriale rossoblù, ma anche l’organizzazione difensiva del Lecce, capace di sporcare linee di passaggio e rimanere corto tra i reparti. Le ammonizioni — ben quattro, equamente distribuite — sono la prova dell’intensità e della fisicità della gara.

Considerazioni finali

Al fischio finale di Massa resta un punto a testa: il Genoa recrimina per non aver concretizzato la propria superiorità nella gestione del pallone, mentre il Lecce può dirsi soddisfatto per aver mantenuto la porta inviolata in una trasferta complicata.

Un pareggio che non accende la classifica, ma che conferma due squadre solide, organizzate e difficili da affrontare. La sensazione è che entrambe abbiano ancora margini di crescita, soprattutto nella fase offensiva, per trasformare queste prestazioni di equilibrio in vittorie pesanti.