Analisi tattica: Il Lecce parte con un 4-3-3 elastico che in fase di possesso si apre sulle corsie con Danilo Veiga e Antonino Gallo, mentre Kialonda Gaspar guida i duelli aerei al centro. Dopo l’intervallo D’Aversa (o chi per lui) alza i giri con Tete Morente e poi Youssef Maleh, trasformando il sistema in un 4-2-3-1 più verticale, con Camarda prima e Stulic poi come riferimento. Fraseggio corto, blocco medio e attacchi sugli esterni restano le direttrici salentine. Il Napoli risponde con un 4-3-3 palleggiato: Gilmour in regia, Anguissa mezzala di strappo, Elmas tra le linee, Politano e Lang larghi attorno a Lucca, poi Neres e Hojlund per dare profondità; con l’ingresso di McTominay e Spinazzola gli azzurri aumentano metri e fisicità sulle seconde palle.

Momenti chiave: Al 36’ Falcone si supera su Lang, respingendo in tuffo un destro all’angolino. In chiusura di primo tempo Camarda sfiora la traversa, preludio alla fiammata della ripresa: al 54’ il VAR richiama per un tocco di mano di Juan Jesus e al 56’ Milinkovic-Savic ipnotizza Camarda, salvando lo 0-0 sul rigore calciato basso a sinistra. Il gol-partita arriva al 69’: punizione tagliata, Anguissa si libera bene e schiaccia di testa nell’angolo, 0-1. Nel finale Spinazzola sfiora il raddoppio, mentre Lecce prova il forcing con cross di Pierret e Ndri, ma la difesa ospite tiene fino al 98’.

Statistiche principali: Tiri totali – Napoli 10, Lecce 9. Tiri nello specchio – 2-2, con il rigore salentino neutralizzato e la zuccata vincente di Anguissa a fare la differenza. Possesso – Lecce 34% Napoli 66% nel primo tempo, trend confermato anche nella ripresa con gli azzurri padroni del pallone. Corner – Lecce 4, Napoli 3, distribuiti soprattutto nella seconda metà. Gialli/Rossi – Lecce 2 ammonizioni (Ramadani, Ndri), Napoli 1 ammonizione (Olivera); nessun espulso.

Migliori in campo: Frank Anguissa è l’uomo copertina: inserimenti costanti, dominio nei duelli e il colpo di testa che vale tre punti. Vanja Milinkovic-Savic firma la parata della serata sul rigore di Camarda e trasmette sicurezza in uscita. Dall’altra parte Wladimiro Falcone tiene in vita il Lecce con un intervento pazzesco su Lang e letture pulite sui piazzati. Nota di merito per Kialonda Gaspar, dominante nel gioco aereo, e per Spinazzola, entrato con gamba e qualità sulla corsia mancina; Neres aggiunge imprevedibilità tra le linee.

Sintesi finale: Il Napoli sbanca il Via del Mare con una prestazione matura, soffrendo nei momenti giusti e colpendo con cinismo. Il Lecce esce a testa alta: ha la palla del vantaggio dal dischetto e crea diversi grattacapi, ma paga un dettaglio e la serata di grazia del portiere azzurro. Gara intensa, ritmi alti e tanti duelli, decisa da un episodio e da una parata pesante. In ottica campionato, segnali di solidità e profondità per gli azzurri; i salentini confermano organizzazione e coraggio contro le big.

Tre punti al Napoli e tanto spettacolo in campo.